mercoledì 9 marzo 2011

Cara Libia

Fu così che la bisboccia libica condizionò tutti noi. Il Gheddafi-gate ce lo troviamo ogni giorno quando andiamo a fare rifornimento alla nostra automobile. Già, perchè il totale del petrolio greggio che arriva in Italia è importato per il 32% dalla Libia, e la sommossa popolare contro il Raìs non aiuta a tenere bassi i prezzi al consumatore. Sono conseguenze che durante i conflitti vanno tenute in considerazione, ma che non possono alterare la vita di chi usa un mezzo di trasporto privato per lavorare o svolgere la propria vita. Qui il governo e l'attuale maggioranza hanno colpa. In un programma politico che prevedeva l'abbassamento della pressione fiscale, Berlusconi and friends avrebbero tutt'ora il dovere di tenere basse le accise dei carburanti. Adesso che i fatti di Libia portano i camionisti a spendere ben 180 euro in più per un pieno di gasolio, la politica deve avere il coraggio di stare dalla parte dei consumatori. Anche in questa situazione non c'è traccia della presunta forza innovatrice del PDL, perchè se la benzina costa 1,60 euro al litro la logica conseguenza dovrebbe essere la diminuizione immediata delle imposte. Invece ancora non si registra alcun cambiamento sui prezzi, e le pompe di benzina sono costose come non mai. Poco coraggio in materia di tassazione equivale ad un fallimento su tutta la linea economica del governo. Peccato. Un'altra occasione persa.

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